Antigua, l’isola delle 365 spiagge

Antigua, l’isola delle 365 spiagge

Io e Pino siamo delle persone comuni, non ci siamo mai allontanati troppo nei nostri viaggi. Non perché non ci piacerebbe, anzi…, ma abbiamo avuto sempre altre spese da affrontare.  Per il nostro viaggio di nozze però abbiamo voluto toglierci uno sfizio, e quindi abbiamo aggiunto alle nostre tre settimane di tour degli Stati Uniti anche una settimana ai Caraibi, precisamente nell’isola di Antigua!! 

Antigua è un’isola delle Piccole Antille, nell’Oceano Atlantico, appartenente allo stato di Antigua e Barbuda. E’ un’isoletta piccola, verde e rigogliosa, con una superficie di circa 300 km.

Noi siamo arrivati con un volo da Las Vegas e ripartiti con un altro con cambio a Miami. Il piccolo aeroporto di Saint John’s non permetteva sicuramente la presenza di voli diretti per l’Italia. Non avendo mai visitato isole caraibiche, l’arrivo ci ha colto di sorpresa. L’aereo piccolo piccolo, un aeroporto con un’unica pista, senza bus di collegamento. Si atterra e si scende dall’aereo sulla pista di atterraggio. Poco più avanti qualcuno ci ha offerto il rum punch, cocktail locale che ci ha accompagnato per tutta la nostra vacanza ad Antigua! 

Antigua presenta il classico clima tropicale, ricco di vegetazione lussureggiante all’interno e costellata di spiagge di sabbia bianca all’esterno, che si susseguono per tutto il perimetro dell’isola. Dicono che Antigua possa contare 365 spiagge, una per ogni giorno dell’anno!  
La vegetazione è esuberante, bambù, ficus, agavi, orchidee multicolori e mangrovie. La costa è frastagliata, ricca di insenature che nascondono spiagge da sogno e mare turchese, colorato da un’infinità di pesci! Devo ammettere che non avendo mai nuotato in mezzo tutta questa vita, ho avuto inizialmente un po’ di timore, la sensazione di qualcosa che mi toccasse mentre nuotavo mi dava fastidio. Poi però ci si fa trasportare dalla magia del luogo, dalla bellezza del contatto ravvicinato con la natura, e anche chi ha paura dell’acqua come me, riesce a vincere i propri timori, e a godersi quest’isola incredibile.  

Tra le spiagge che voglio consigliare ci sono:  

  • Dickenson Bay, una delle più conosciute perché vicina alla capitale Saint John’s e alla zona degli hotel di lusso. Qui potete trovare movida, tutto il necessario per divertirvi e praticare sport, ristoranti, bancarelle di artigianato e locali che organizzano feste sulla spiaggia. 
  • Deep Bay, una bianca insenatura nel nord dell’isola, molto tranquilla e poco frequentata, dove potrete fare delle fantastiche immersioni subacquee nella tranquillità di una baia protetta. In cima al promontorio che la chiude da un lato, trovate i resti di un forte militare.  
  • Long Bay, bellissima e più frequentata, ma da non perdere per le immersioni, qui troverete un mare con tutte le sfumature di azzurro, un’infinità di specie di pesci e un fondale colorato che accontenterà gli amanti dello snorkeling. Si possono trovare bar, lettini e ombrelloni. Dopo un bel bagno, non potete fare a meno di gustarvi il latte di cocco appena tagliato con perfetta maestria, dai venditori di strada. E’ un concentrato di vitamine con grandi proprietà antinfiammatorie.  
  • In vetta alla mia classifica personale non posso non mettere Half Moon Bay, sulla costa est dell’isola. E’ chiamata così perché è a forma di mezzaluna. Tranquillità, pochissime case intorno, palme e mangrovie di un verde brillante, acque cristalline piene di pesci colorati e sabbia bianca impalpabile. Se prima di arrivare qui avessi dovuto immaginare come sarebbe stata una spiaggia caraibica, forse non l’avrei immaginata così bella.  

Antigua non è però solo mare, anche se noi dopo 3 settimane di tour negli States abbiamo fatto più che altro vita da spiaggia… Antigua è un’isola coloniale, dove rimangono purtroppo i segni della colonizzazione inglese e della tratta degli schiavi. English Harbour e Jolly Harbour sono due piccole città con colorati edifici in stile coloniale, porti con bellissime barche, prati verdi e campi da golf. A Jolly Harbour abbiamo noleggiato per qualche ora una barca a vela con skipper che ci ha accompagnato a fare un romanticissimo tour al tramonto, uno dei più belli della mia vita.  

Saint John’s , la capitale, è un dedalo di stradine con piccole casette colorate, dove si respira la vita dell’isola, risuona ovunque la musica reggae e i profumi sono forti e speziati, di una cucina che è un misto di culture diverse e lontanissime. La zona del mercato è molto interessante se volete immergervi nell’Antigua più vera.

A Heritage Quay, invece, la zona portuale cambia tutto. Qui attraccano le grandi navi da crociera, trovate negozi alla moda, ristoranti e numerosi locali di respiro internazionale.  

Un’esperienza fantastica è stato il bagno con le razze a Stingray City. E’ stata una mattinata davvero emozionante!

Alla partenza, mentre aspettavamo la nostra barca, ci è stato come al solito offerto del Rum Punch… e come di re di no ad una bibita fresca con quel caldo??Praticamente ci siamo ubriacati con un bicchiere…ma va bene così…sta nello spirito reggae molto free di quest’isola.

Una piccola formazione su come indossare le maschere e su come comportarsi con le razze prima della partenza e poi via! Si parte!! Ci hanno caricato su dei piccoli motoscafi che, viaggiando ad una velocità improponibile (ma tanto eravamo ubriachi quindi zero paure!), ci hanno accompagnato fino ad una zona riparata, con fondale basso, dove abbiamo trovato le razze. Con in mano dei piccoli pezzetti di calamaro, abbiamo potuto avvicinarle, dandogli del cibo ed accarezzarle tranquillamente.  

Vicino a Long Bay c’è un altro posto davvero molto particolare, Devil’s Bridge. Si tratta di una scogliera in un punto dove il mare è sempre molto agitato, che crea un ponte di roccia e una cavità in cui si creano altissimi sbuffi di acqua con lo sbattere delle onde. Qui potrete fare un sacco di fantastiche foto e raccogliere bellissime conchiglie, è pieno! Ho scoperto dopo, con grande tristezza, che questa particolare scogliera si chiama così perché era il posto dove andavano a togliersi la vita gli schiavi, che preferivano morire nel mare, pur di non tornare nelle piantagioni.  

Devil’s Bridge

Per andare alla scoperta dell’isola potete noleggiare un’auto o dei motorini, ma tenete presente che le strade non sono delle migliori. Noi abbiamo preferito chiamare un taxi quando ne avevamo bisogno, non sono molto costosi.  

Per dormire avete l’imbarazzo della scelta, l’isola è costellata di fantastici resort sul mare! Noi abbiamo scelto di prenotare al Keyonna Beach Resort, sulla costa ovest.

A Pino come anche a me non piace la confusione dei grandi resort, abbiamo scelto questo posto perché, diversamente da molti altri, prometteva la tranquillità e l’accoglienza personale che solo una piccola struttura può vantare. E in effetti ogni promessa è stata più che esaudita. Camere semplici, ma curate in ogni particolare, tutta la struttura è estremante elegante e progettata con gusto, tutta in legno scuro direttamente sul mare. Un’area comune all’ombra di meravigliose piante dove pranzare. La cucina è stata senz’altro uno dei punti forti, mescola (sorpresa!) un’ottima cucina caraibica con contaminazioni italiane. Sulla spiaggia sono presenti dei fantastici gazebo dove rilassarsi in compagnia di cocktail e frutta esotica. L’accoglienza è stata cordiale, gentile ma sempre discreta.

L’ultima sera ci hanno anche organizzato una cena romantica a parte, direttamente sul mare. Io non volevo più andare via!  

Che dire, sarà che eravamo in luna di miele, sarà che siamo stati fortunati con l’Hotel, ma non potrò mai dimenticare le passeggiate mano per la mano in spiagge che erano solo nostre, la frutta deliziosa che ho mangiato a tutte le ore, le enormi conchiglie rosa che si potevano trovare ovunque, grandi come meloni, i tramonti di quest’isola, tutti diversi, tutti profumati di orchidee, tutti dipinti delle mille sfumature del rosso più vivo.