Sardegna in moto – Quando le curve profumano di libertà

Sardegna in moto – Quando le curve profumano di libertà

Quando penso a quella prima vacanza insieme mi torna nello stomaco la stessa sensazione di libertà e serenità che ho avuto allora. Lì dove tutto è iniziato, dove la mia vita ha finalmente preso la giusta direzione, dove tutto ha avuto un nome ed un perché. Ed è per questo che non vedevo l’ora di scrivere di questo viaggio, perché questi giorni sono e saranno sempre lì, indimenticabili e bellissimi. E ringrazio questa terra rossa, la Sardegna, i profumi di mirto e ginepro, l’aria pulita e calda, il mare gentile che ha cullato i nostri cuori.

Abbiamo deciso di lasciare a casa l’automobile e di viaggiare con la nostra moto, quella che ora non abbiamo più, ma che spero sia solo una parentesi temporanea della nostra vita. Questa vacanza voleva essere una settimana di riposo e spiagge, senza impazzire alla ricerca  di posti dove passare la notte. Abbiamo quindi deciso di stare a dormire in un unico posto e spostarci ogni giorno alla scoperta della costa di nord est.

Abbiamo scelto il paese di Budoni, in provincia di Olbia, un piccolo paese a sud di San Teodoro, meno caotico e mondano, ma ugualmente ben servito con ristoranti, market e quant’altro. Comodo come base di partenza per molte gite. Abbiamo avuto la fortuna di poter partire agli inizi di luglio, periodo fantastico perchè meno congestionato dai turisti e ottimo per quanto riguarda le tariffe per il traghetto. L’unico piccolo inconveniente, il caldo torrido… ma abitando lontano dal mare è andata bene così, abbiamo fatto la scorta di sole per i mesi a seguire!

Non essendo una motociclista seria, pensare di far stare i miei bagagli in una piccola borsa da moto non mi convinceva, quindi  abbiamo deciso di spedire i bagagli con corriere e di partire leggeri, un piccolo zainetto con lo stretto necessario per una notte fuori. Decisione azzeccatissima, sin da subito ci siamo potuti godere la Sardegna con le sue mille curve divertenti e le sue strade panoramiche senza la moto carica di borsoni.

Cabina interna per poter dormire e riposarci tranquillamente, con la tariffa promo per la moto e la media stagione non ci siamo nemmeno svenati. Consiglio a tutti quelli appena un po’ delicati di gola, vestitevi vestitevi e vestitevi sui traghetti. Anche se non sentite freddo! Io ho fatto la sportiva e, grazie all’aria condizionata della nave, mi sono beccata una brutta bronchite che fortunatamente non ha abbassato l’umore di questa fantastica vacanza. Abbiamo dormito al B&B Meta Mito . B&B tranquillo e pulito, sopra l’ufficio postale cittadino, con parcheggio chiuso per la moto e un fantastico terrazzino ventilato dove rilassarsi dopo la spiaggia.

Abbiamo potuto percorrere tutta la zona tra Siniscola e Palau divertendoci molto, le strade sono ben tenute e sembrano fatte da poco. Soprattutto la ss125, nel tratto tra Olbia e Palau, passando per Arzachena, è una strada che sembra accompagnarti in una corsa mozzafiato una curva dopo l’altra, tra le mille di sfumature verde brillante dei cespugli selvatici e il blu profondo del cielo limpido. Anche da passeggera mi sono sempre sentita tranquilla, perché abbiamo trovato un manto stradale perfetto e integro, dove si poteva correre in sicurezza, senza particolari rischi dovuti alla trascuratezza.  Il canto delle cicale qui si confonde con il rombo della moto e le mille curve che si susseguono sono un paradiso per ogni motociclista.

L’uomo fantastico che ora è mio marito, quando siamo partiti per la nostra vacanza in Sardegna, da appassionato di moto com’è, non avrebbe mai immaginato fino a quanto la sua adorata e curatissima Ducati si sarebbe riempita di sabbia. Ma quando si decide di fare una vacanza al mare in moto si deve lasciare a casa l’amato panno di daino, il sapone e la spugnetta per il grasso e cercare di non pensarci più almeno fino al rientro. Diversamente da quanto avremmo fatto viaggiando in auto, decidendo di fare una vacanza in moto, abbiamo sempre potuto raggiungere le mete desiderate agevolmente, evitando il traffico delle città di mare.  Siamo sempre riusciti a trovare posto nei parcheggi delle spiagge, anche in quelle più rinomate, davanti all’accesso al mare.

Per proteggere la moto abbiamo comprato alcuni teli mare, di quelli leggeri, comodi da piegare e sistemare in poco spazio nello zaino. Consiglio di averne sempre un paio nello zainetto. Sono stati molto utili per coprirla durante le ore di parcheggio. Primo perché il sole è veramente forte e ci interessava non ritrovare la sella rovente, e secondo perché i parcheggi delle spiagge sono sempre molto polverosi e in questo modo proteggevamo un minimo la moto. Non siamo però riusciti ad evitare anche piccoli tratti di strada letteralmente in mezzo alla sabbia, dove mio marito ha faticato non poco , ma se possedete una moto più adatta a percorsi del genere, sicuramente vi divertirete.

Nella nostra breve settimana di vacanza abbiamo potuto dedicarci solo alle mete principali della zona della costa Nord Ovest. Partendo da nord, una gita sicuramente da non perdere è quella alle isole Maddalena e Caprera. La Maddalena si raggiunge con il traghetto da Palau in poco più di mezz’ora. Poi ci si sposta sull’isola di Caprera attraversando una sorta di lungo pontile a sfioro dell’acqua. La città di La Maddalena è un piccolo paese molto turistico e affollato durante l’estate, ma piacevole da visitare con il suo lungomare con le palme e parallela via Garibaldi fitta di locali e negozietti colorati. Carino è anche il porticciolo centrale. Noi siamo stati alla spiaggia del Relitto a Caprera, a sud dell’isola, superando il museo di Garibaldi e dopo un po’ di sterrato. Sulla riva della spiaggia si trovano i resti di un’antica imbarcazione arenatasi. Spiaggia bianca e mare cristallino in stile caraibico. Intorno solo macchia mediterranea di un verde acceso. Per me il paradiso..

Scendendo lungo la costa nord-ovest siamo stati anche alla famosissima spiaggia di cala Brandinchi, nell’area protetta di Capo Coda Cavallo, dalla SS125 svoltare per Capo Coda Cavallo all’altezza di Lutturai e proseguire fino al parcheggio nello sterrato. Questa spiaggia è nota anche come piccola Tahiti, per i bassi e trasparenti  fondali. In estate è molto affollata. A luglio e settembre è meno piena, a patto che si evitino i fine settimana.

Scendendo ancora a sud di Budoni si trova l’area protetta di Baunei nel Golfo di Orosei, raggiungibile solo da terra tramite sentieri o da mare con le imbarcazioni. Per poter raggiungere questa zona, abbiamo scelto di fare una piccola crociera che ci avrebbe accompagnato durante la giornata a vedere le principali spiagge. I biglietti si acquistano al porto o in uno dei tanti uffici turistici. Noi siamo partiti dal porto di Santa Maria Navarrese. Abbiamo apprezzato la bellezza di questo selvaggio tratto costiero dal mare e, non c’è che dire, la pulizia del mare profondo e trasparente e l’imponenza delle fantastiche scogliere calcaree a picco sul blu sono incredibili. Il contrasto tra la roccia bianca, la macchia mediterranea verde smeraldo e il blu di mare e cielo ti fa innamorare. A spezzare le scogliere a picco sul blu si trovano piccole baie, piccoli gioielli.  Ci hanno fatto scendere alle famosissime cala Luna, cala Sisine e cala Mariolu, quest’ultima è la mia preferita. Una giornata fantastica, ci ha lasciato nel cuore dei panorami indimenticabili.

Un commento sulla gita di gruppo in barca.. non è stato un granché il viaggio in se, troppe persone che salgono e scendono, abbastanza caotico. E’ da valutare però positivo il fatto che trattasi una gita economica e che quindi tutti abbiano l’opportunità di poterne godere. Non si deve quindi necessariamente possedere un imbarcazione privata per poter visitare luoghi che altrimenti sarebbero quasi inaccessibili a molti.

Un’altra gita secondo me da non perdere è a Orgosolo, il paese dei Murales. Dalla zona di Budoni si prende la nostra amata ss125 fino ad Orosei e poi la ss129 direzione Nuoro. E’una statale a scorrimento veloce che attraversa un paesaggio dove si perdono tutte le tracce della confusione della costa e del turismo di massa. Poco prima di Nuoro si prende la deviazione per Orgosolo.

Orgosolo è un paesino nella zona del Supramonte, ad una altitudine di circa 620 metri sul livello del mare, famoso per la presenza dei Murales, dipinti a sfondo politico che decorano le case in tutto il centro storico, e per la sua storia un tempo legata a vicende di banditismo. Qui sono evidenti i contrasti di questa terra, con la sua gente gentile e disponibile, e i segni di una vita dura, di lotta per il lavoro e la difesa delle proprie origini. Immagini di passione politica e sociale e di lavoro quotidiano in campagna.

 

 

Dopo un bel giretto nel centro storico si può proseguire ritornando verso il mare percorrendo una strada che consiglio a tutti i motociclisti…forse un po’ meno se si va in auto e si soffre l’auto… la sp22 verso Oliena e poi la sp46 per ritornare sulla ss125. Specialmente il primo tratto è un susseguirsi di curve a gomito una dopo l’altra, nel mezzo della natura, tra il giallo dell’erba arsa dal sole, lo smeraldo dei ginepri e il blu di un cielo dove sembra non possa esistere mai una nuvola. Dopo questa corsa mozzafiato e accaldati dal motore della moto, non si può terminare meglio la giornata se non con un bel bagno al mare. Noi siamo stati alla spiaggia di Su Barone, poco prima di Orosei. Spiaggia molto bella e  grande, con alle spalle un suggestivo stagno, Su Petrosu.

Questa vacanza l’avrò per sempre vivida nei miei ricordi. Forse non è servito nemmeno scriverla, perché per me sarà impossibile dimenticarla. Forse l’ho voluta però raccontare perché è stata una sfida dare una forma scritta, rendere tangibili e ferme nel tempo queste emozioni così forti. Una sfida piena di dolce commozione.

È incredibile come certe mete, certi viaggi, riescano a rimanerti nel cuore, come una piccola goccia di profumo che sprigiona tutto il suo dolce aroma ogni volta che ci si ripensa.

 

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